Oggi CialtrOne è partito alla volta della casa dei nonni per trascorrere i giorni che lo separano dall'inizio della mitica scuola dell'infanzia.
Anche se spesso nell'ultimo periodo abbiamo sentito la fatica di vederlo crescere in fretta e con difficoltà e regressioni per noi inspiegabili, questa nuova partenza mi mette addosso la consueta malinconia e la sensazione di non essere all'altezza del compito di mamma nei suoi confronti. Non mi consola il fatto di sapere che è una fase di transizione difficile anche per lui: io spesso non sento di dargli le risposte adeguate a quello che lui si aspetta da me - o che io mi aspetto, qui è il problema: non che gli manchi l'affetto da parte di nessuno, ovviamente, ma la mia capacità di "accompagnamento alla crescita" si scontra coi miei umori, le mie indecisioni e imprecisioni. E' un bambino impegnativo, ha un'energia debordante che ancora non abbiamo trovato modo di incanalare: questa si sfoga spesso in liti "per futili motivi" con la sorella, atteggiamenti di sfida nei confronti degli adulti, con i quali si rapporta da pari (lo chiamiamo "il moralizzatore"), momenti in cui è sordo a ogni stimolo o richiesta da parte di noi genitori. Sono in difficoltà perchè non c'è solo da sedare le liti, ma c'è da essere equi con i bambini, far capire a lui che non deve picchiare o spingere la sorellina, ma anche a lei che non può frignare appena lui la sfiora; devo insegnargli a dosare la forza e ad ammorbidire alcuni eccessi (di voce, di forza fisica).
La settimana prossima incontreremo una psicomotricista, come ci è stato consigliato da parte delle educatrici del nido. Testeremo la validità di questo percorso, che ancora non ho ben compreso. Poi pensavo di fargli iniziare uno sport (nuoto) che lo aiuti a incanalare le energie in qualcosa di positivo. Nel frattempo mi studierò il post di genitoricrescono sulla "Gelosia tra fratelli e sorelle piccoli" (perchè ancora di questo si tratta, secondo me), l'ho letto di sfuggita e ho già visto che gli errori da evitare sono pochi, ma io li faccio (quasi) tutti... Credo che lo aiuterà anche un certo ritorno alla routine, dopo l'ingresso alla scuola materna. Vedremo.
Io intanto mi crogiolo nella nostalgia. Anzi no, mi diletto con i ricordi: di ciò che non sarà stasera:
I dialoghi della cameretta (o dello spirito di contraddizione)
- Bambini fate la nanna adesso, buonanotte- …
- …
- No
- Sì
- Noo
- Sìì
- Nooo
- Stai zitta
- No
- Sì
- Nooooooooooo
- Ti ho detto smettila
- Noooo
- Sìììì
- No
- Cacca
- Pipì
- Cacca
- Pipì
- Caccaaaaa
- Bambini smettetela!
- …
- …
- No
- Sì
- Noooooo
- Sììììììììììì
- Smettila!
- No
- … No (uno stratega della comunicazione!)
- …???? Sìììì!
- Bambini silenzio! Il prossimo che parla va a dormire fuori!
- Ma lei non la smette!
- No!
- Senti che lei urla?!
- Noooooo
- Stai zitto anche tu! E tu nana smettila!
- …
- …
- …
- …
- NOOOOO
- Sìììììììììì