domenica 11 marzo 2012

Tediosi psicodrammi

Qualche giorno fa Claudia ha postato su FB la foto di un enorme buco sul muro di casa, per giustificare la sua assenza dal web: di sicuro starà rivoluzionando casa, quel buco è qualcosa di nuovo che arriva, un'idea che prende forma.
Quella foto mi ha ispirato.
Ma purtroppo io ci ho visto un'altra cosa.
Complici le malattie dei bambini, la pressione sul lavoro, la routine, la prigionia in casa malgrado le splendide giornate di sole.
Io ci ho visto una voragine nelle mie certezze.
Un senso di estraneità dalla vita che sto vivendo.
Non si spiega con nessun evento particolare, con nessuna attitudine all'umore nero.
Stavo vivendo e guardando il film della mia vita proiettato su un muro, ora lì c'è un enorme buco.
Vedo le mie sicurezze in briciole. Non quelle fondanti, ma quelle spicciole: alzarsi la mattina, portare i bimbi a scuola, andare in ufficio, tornare, spesa, casa, parco giochi, chiacchiere, riunioni, musica, tv, cucinare, film. Un frullato di routine piacevole e rassicurante. Ma quando i bimbi stanno male e non hai nessun aiuto, quando al lavoro ti chiedono di imparare in due ore un lavoro di estrema responsabilità che farai solo tu, quando le giornate si susseguono frenetiche eppur noiose a morte... Ecco lì io mi siedo e vedo tutto crollare.
E quel buco è riempito di pianti, tachipirina, antibiotico, minestrine, musi lunghi, pronto soccorso, termometri, excel, signorsìsignore, brufoli, lavatrici.
Ho voglia di metterci anch'io una finestra, o una porta, o anche dei bei mattoni.
Guariranno. Smetterò di invidiare chi nel bisogno ha un aiuto sempre a disposizione. Smetterò di pensare di essere una lavoratrice inaffidabile perché non si sa mai se domani ci sarò.
Cambierà. Intanto mi chiudo in bagno e quello che vedo allo specchio non mi piace.
Dicono che poi passa.

19 commenti:

  1. io ti assicuro che passa, e il vederlo, quel buco lì, è già molto.
    Dai Bogo, se sei arrivata dove sei, non serve guardarsi allo specchio per piacersi ma eventualmente per risistemarsi.
    Abbi un po' di pazienza, cambierà.
    Se hai bisogno di un po' di malta ti aiuto a farla ^_^

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  2. la stanchezza unita alla consapevolezza di non poter staccare MAI perchè non hai alcun aiuto può essere un macigno enorme sotto cui sgretolarsi. Resisti, evita lo specchio poi il sole tornerà a splendere dentro e fuori casa e ricorda tu sei più forte dell'excel ;-)

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  3. Premesso che Excel è IL MALE :-) mi accodo alle altre: passa.
    E intanto sogna il tuo buco...magari un giorno avrai i mattoni giusti per sistemare il muro ;-)

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  4. Io vado contro corrente: ma se invece di tapparlo, quel buco, tirassimo giù tutta la parete? Invece di desiderare che si sistemino le piccole socciature di ogni giorno, spalancare l'orizzonte a qualcosa di più grande?
    Perché forse di quel buco abbiamo paura, perché non sappiamo bene lo spettacolo che c'è dall'altra parte!!!
    Lo dico anzitutto per me...

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  5. Passa, tutto passa
    sai cosa non passa?
    I bambini che ieri sono morti in Afghanistan
    I bambini che ieri sono morti in Siria
    quelli non passano
    Mari

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  6. ecco qualla lì è la mia normalità.
    io e il mio esaurimento nervoso ti mandiamo un bacio di comprensione! :-)

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  7. ecco qualla lì è la mia normalità.
    io e il mio esaurimento nervoso ti mandiamo un bacio di comprensione! :-)

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  8. Ovviamente avrai intuito che buco è il risultato esterno di ciò che accade dentro di me, della mia irrequietezza interiore. Sto attraversando un periodo difficile e lo esprimo (anche) così. Mi piace molto il consiglio di Cristina... buttare giù tutto e ricominciare. Non lo applicherò al muro, ma ad altre situazioni che sto vivendo magari sì...

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    Risposte
    1. Mi è capitato lo scorso anno, avrei tappato qualsiasi fessura, per chiudermi nella mia tana, mi sentivo a pezzi e senza energie. Poi è arrivato il primo colpo di martello, e invece che difendermi (non so ancora per quale Grazia) ho smesso di tirar su barriere, e ho lasciato entrare la novità. Il giorno della svolta è stato il 21 marzo, primo giorno di primavera. Da lì è ripartito tutto, facendo spazio a quello che accadeva, smettendola di imporre i miei progetti sulle cose. Ne sto ancora guadagnando...

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  9. Chiara è la prima volta che ti commento..per dirti anche io che passa. ho avuto un milione di momenti così, riempiti di lacrime e dell'immenso desiderio di non essere sola, di non essere indispensabile, di potermi prendere una pausa. Io ho buttato giù tutto, come consiglia Cristina e come dice Claudia. Ho messo la parola fine al mio matrimonio e mi sono ritrovata ancora più sola e più stanca, ma per scelta. E allora quella solitudine è diventata costruttiva, e oggi il cielo è molto più blu. Quindi si Chiara, passa. Le cose trovano il loro posto, sempre. Tu tieni duro, e concediti di vacillare...poi da quel bagno uscirai più bella e più forte. Un abbraccio

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  10. mi accoderei per dirti che passa, ma ho visto che siamo già in tante...

    ... come va oggi?

    un abbraccio solidale da un'altra stanzetta di mocci, cispi e tachipirina
    :)

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  11. Chiara, Pentapata, quei buchi a volte sono complicatissimi.
    Così difficili da diventare dolorosi anche se non dovrebbero esserlo (è lavoro, è famiglia, non è nulla di estremo).
    E anche io mi trovo a stuccare più che a buttar giù, che dipende dal buco, ma più che altro dalle nostre forze in quel momento: non sempre abbattere una parete con le ultime forze è più lodevole di turare malamente un muro e tirare subito il fiato. Per abbattere ci vuole una forza che non sempre è disponibile.

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  12. Senza i buchi non ci sarebbe aria nuova, non ci sarebbero nuovi spazi, senza i buchi rimarremmo sempre nella stessa stanza... anche se fanno paura, i buchi a volte sono porte...

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  13. chiara, come valepi non ti dico che passa (anche perchè non ho esperienza di quel tipo di buchi ^_^ ) ma ci sono così tante rassicurazioni qui per te.

    spero oggi sia andata un po' meglio. ti abbraccio.

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  14. Ti capisco, ci sono passata anch'io! Anche adesso sono sola e anche se hanno 8 e 10 anni continuano ad ammalarsi molto. L'unica differenza rispetto al passato è che io ora sono a casa - a parte un giorno della settimana - e la cosa cambia completamente!

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  15. Ti capisco!!!
    Da mamma separata ho avuto tanti momenti di difficoltà a mandare avanti le cose oltre che di solitudine. E a volte sei talmente giù che non sai cosa fare....tappare il buco o buttare giù il muro e rifarlo??? A volte non sai neanche che strada prendere, dove sbattere la testa e via dicendo...e allora se anche tu sei in questa fase quello che ti posso dire è solo questo: aspetta a prendere qualsiasi decisione...la scelta giusta verrà da se, ma nel frattempo piangi ed urla, liberati di ciò che hai dentro. Condividi la tua difficoltà, confrontati... a volte il punto di vista di altre persone può esserci di aiuto o anche solo sapere che qualcun altro vive le stesse emozioni che viviamo noi può aiutare a sentirci meno soli.
    Se ti può essere di aiuto leggi questo post http://friendonthemoon.blogspot.com/2012/01/confrontarsi.html
    o questo
    http://friendonthemoon.blogspot.com/2011/11/yes-you-can.html

    Un abbraccio

    Moonlitgirl

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  16. Coraggio, ma credimi: poi passa perchè o butti giù il muro, come dice Cristina, o ne fai una bellissima finestra o semp;icemente il buco sparisce perchè ci sono tante cose belle che lo riempiomo. Vewdi che basta mettere uno psicotitolo al post e trovi gente che ti psicocosa?

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  17. uh mamma come ti capisco...

    quando Emma si è ammalata per la quarta volta di seguito ho cercato uno spigolo per sbatterci la testa...

    un abbraccio solidale ...

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  18. Eccomi, eccomi.
    Posso offrire, nell'ordine:

    - tè e biscotti
    - grattini, pat pat, chiacchiericciospiccio
    - fiori di bach.

    anche tutti e tre, eh.

    passerà.

    E' la primavera, respiriamo l'ari-ah.

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