domenica 1 aprile 2012

Giorni speciali

Ieri era il mio compleanno, oggi è quello di mio marito. Non facciamo feste ma mi sono vestita di rosso per vedere l'effetto che fa, e devo dire che mi ci sento bene in questo colore, così mio.
I bambini sono stati bravissimi per tutta la settimana, sia nel delirio della mattina sia nei pomeriggi che abbiamo trascorso al parco giochi e mi hanno fatto un regalo immenso, che non pensavo sarebbe mai arrivato: mezz'ora seduta sulla panchina, a guardarli giocare da soli o con altri bambini senza spargimenti di sangue. Io, fino al giorno prima, li seguivo a un metro col timore che si facessero male o picchiassero altri bambini: in questi giorni stavo seduta e li scrutavo da "lontano", e facevo foto.
 
Ieri ovviamento ci hanno fatto pagare questa settimana di grazia, con ore di litigi, pianti, capricci. Li abbiamo messi a letto per sfinimento. A proposito...
Piccolo quiz di pedagogia: Il Bambino con le Fisse
Quesito 1: Lasciate una stanza e spegnete la luce. Il bambino piange e strepita perché voleva spegnerla lui: se va bene torna indietro, la riaccende e la spegne; se va male pianta una grana di mezz'ora, incolpandovi di avergli rovinato l'esistenza per non aver intuito che la luce voleva spegnerla lui. Domanda: tornate indietro a riaccenderla per fargliela spegnere?
Quesito 2: La portiera della macchina. Stesso discorso che per la luce: voi la chiudete e lui urla che voleva chiuderla lui. Stesso procedimento con la luce, ma con strepiti (vostri e del bambino) al parcheggio.
Quesito 3: La pasta senza sugo. Inspiegabilmente, nonostante i manicaretti che preparate a occhi chiusi, in particolare i sughi da sballo, il bambino vuole la pasta senza sugo, solo con olio (se va bene anche grana). Il giorno che "sbagliate" e condite tutta la pasta, finisce il mondo: lui la voleva scondita e non c'è verso di farlo mangiare. Domanda: menu a parte?
Quesito 4-144: crisi per ogni cosa che lui voleva diversamente (spegnere la tv, mettere i coltelli, aprire la porta, spostare un gioco, mettere giù il telefono, bere nel bibe, e qualunque altra puttanatina della vita quotidiana). Domanda: chi comanda?

A guarigione (sua) quasi completata, il papà porta CialtrOne dal logopedista per un problema di balbuzie che va e viene. Il pupo poeta la definisce così "Ho i fili incastrati nella bocca e mi escono le parole a pezzettini". Il medico parla di fasi e suggerisce contenimento, regole, vita all'aria aperta, giochi selezionati e soggiorni prolungati dai nonni :-) Esattamente come l'altra volta, solo che non ci ha fatto pagare...

Giovedì è stata pubblicata su Genitoricrescono la mia intervista a Barbara mammafattacosì: io dico che è imperdibile, che ne dite voi?

24 commenti:

  1. Auguri a te e al marito!!!!!!!!!!!

    Da NON-Mamma direi che dovresti essere tu a "comandare"...mami sa che questa risposta è troppo banale...

    Baci!!!

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  2. Che bello, festeggiate insieme! Auguri!!!
    Vado a leggere l'intervista ;-)

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  3. auguri a tutti e due!!!
    chi comanda? la mamma ovviamente... sempre e solo la mamma... almeno finchè ce la fa!! io ancora ce la faccio quasi sempre (il pupo ha solo 18 mesi) ma già adesso è una lotta... :-) buon combattimento allora!

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  4. chiara, augurissimi :)
    sul comandare, ti dico quello che hanno detto a me riferito a un pupo che seguo molto da vicino (leggi: vicemamma). se il bambino si incaponisce su un paio di cose, non ci sono problemi a lasciargliele fare, se si fissa su tutto sta piantando la grana per verificare il tuo livello di sopportazione e capacità al comando, e lasciarglielo fare vuol dire perdere autorità e fargli prendere il comando. cosa che a quanto pare i migliori pedagogisti sconsigliano ^_^
    quindi direi: no, non si fa fare.
    tranne sporadiche volte, se e quando tu hai tempo e voglia.

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    1. Caspita Tina, che mestiere/ruolo difficile che ti sei trovata! Essere vicemamma è scalare l'Everest (ne so qualcosa anch'io)

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  5. Auguriiiiii a tutti e dueeeee!
    Quiz: ora provo ad indovinare, stai parlando per caso del figlio maschio quattrenne? perchè se sì ti posso garantire che il mio è UGUALE! La risposta a tutti i quesiti è che sei fottuta, una volta partita la grana l'unica è aspettare che passi...Per il cibo noi abbiamo risolto che se osiamo qualcosa di particolare che sicuramente a loro non piace (tipo piccante) concediamo pasta in bianco, altrimenti si mangia quel che c'è anche se il più delle volte corrisponde a semi digiuno....

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  6. Io all' epoca in cui i miei figli avevano l' età del tuo ti avrei risposto come la tina, per fortuna poi mi venivano anche dei dubbi e la risposta inutile che ti do è: dipende. Perché ha le fisse in primo luogo? Ci sono bambini, come il mio figlio 2, che vivono enormemente nel qui ed ora (ce l' ha spiegato la terapeuta dopo alcune sessioni passate a osservarlo e smontarne i meccanismi a uso dei genitori), una condizione che molti santi buddisti ci impiegano decenni di ascetismo prima di arrivarci. A questi bambini bisogna dare un percorso extrasoft, ovvero senza porsi il problema di sembrare mollacchiona o meno, capire se il loro problema è abituarsi alla transizione o meno. E questa è la domanda da un milione di dollari. Aspetta un attimo a porti la domanda faccio bene o faccio male e osserva il bambino: i tuoi dalle foto mi sembrano così piccoli che secondo me forse ha davvero bisogno di un pochinpo di rodaggio prima di smetterla di essere control freak. Siamo noi che pensiamo, con nostro senno di poi, che stiano piantando la grana per verificare la nostra capacità di sopportazione. Cioè è vero, su molte cose lo fanno, ci chiedono di fargli vedere dove sta il confine ed è nostro compito farlo. Ma ce li dobbiamo pure portare per mano a questo confine, certi bambini sono così.
    Quindi prima di dirti: sono un disatro di educatrice, o peggio: quanto è paraculo questo mio figlio, diamoci una sospensione di giudizio e facciamo parlare lui. Proviamo a chiedergli nel momento tranquillo perchè per lui è così importante spegnere la luce e chiudere lo sportello. Sulla pasta puoi sempre farci il patto che a prescindere, lui deve prima assaggiare un pezzetto di pasta condita e poi decidere quale vuole e no barate voi grandi. I bambini sono in grado di stupirci con le loro conclusioni se facciamo la fatica, doppia, tripla, di ascoltarli ed assecondarli, anche se i ritmi delle nostre giornate sono già al limite. Perchè una volta sciolto il nodo le cose si assestano mano a mano che crescono. E allora si che ci puoi litigare un inverno intero fino a che non si decide a mettersi le scarpe da solo, fino a che non mangia quello che c' è a tavola, ecc.
    Ma forse tuo figlio è semplicemente un bambino che va abituato al fatto che passato quel momento ne arriva un altro. Insomma, leggiti Gnitori crescono che mi sa che fai prima, io ci sono arrivata anche grazie a loro.

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    1. Sì, mio figlio ha raggiunto l'invidiabile condizione buddista del "qui e ora": non sai quanto mi hai aperto un mondo con questa frase. È vero, lui si fissa su quello che sta facendo NEL MOMENTO.
      Per esempio capita che la stessa fissa ce l'abbia 10 volte in un giorno o una sola o zero (oggi mi sa che era la Giornata Mondiale contro le Fisse, e non ha piantato nessuna grana).
      E sono felice di essere tacciata di mollaccionaggine se però mi evito ore di pianti e spiegazioni e accordi che lui non sente: diceva una psicologa che nel momento clou del "capriccio" i bambini diventano come "sordi" e a nulla servono le parole, ma solo l'atto di allontanarlo dalla zona di crisi. Il segreto sta nel prevenirle queste crisi e quindi ben vengano le mediazioni a bocce ferme, le storie di bambini che facevano i capricci e non ottenevano nulla.

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  7. Anche io la penso come Mammamsterdam: dipende. 4 anni fa sarei stata drastica ma oggi ho capito che la mediazione fa parte del gioco e che bisogna capire chi ci sta davanti.

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  8. anche il mio alle volte fa così lo ignoro e dura poco, se c'è il maschio alfa sbraita e quello la smette. Credo che lo faccia ( il mio ) tanto per vedere fino a dove può rompere i maroni. è la piccola pera caduta da due alberi di rompiballe: noi. :-)

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  9. E cosa altro aggiungere dopo Mammamsterdam?
    Ovvio che l'unica risposta possibile è un poco utile "dipende". Anche perchè non sempre la relazione con i figli è sintetizzabile in "chi comanda?"
    Più spesso bisogna prenderli per mano e accompagnarli. Che non è facile quando vorresti solo polverizzarli!
    Mi viene un'idea: organizzate un gioco. Una gara mamma/figlio. Lui deve essere velocissimo a dire "luce, luce" o "sportello, sportello" prima che tu spenga o chiuda. Se lui "dichiara" in tempo tu devi fermarti e lui prenderà un punto. Se lui non fa in tempo il punto va a te. Se lui dichiara in tempo e tu spegni lo stesso, sempre punto a lui.
    A fine settimana si contano i punti del grande torneo familiare. Tieni conto che tu non farai neanche un punto, perchè se spegni tu a lui non conviene dire che voleva farlo lui, se no ti dà un punto.
    A fine settimana puoi anche prevedere un premiuccio

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    1. Il conteggio punti è già troppo complicato per me, no capisco, ma se lo dice l' avvocato ci credo.

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    2. Il "dipende" mi va sempre bene, io credevo che cedendo avrei perso di credibilità... Però sulle cose importanti i paletti sono fissi e non si transige...
      Anche per me il conteggio punti è complicato, sono ancora piccoli e non sanno neanche distinguere ieri da domani, figurati che coll cartellone di Santa Lucia se ne fregavano se mettevo le faccine brutte quando facevano i monelli... Ma quando crescono, anche loro, rispolvero il gioco a premi!

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  10. Ah! Però a fronte del grande torneo, non si transige sul pranzo, che è uno per tutti. Magari ogni tanto si può mangiare pasta in bianco tutti insieme.
    Che ne dici? Potrebbe funzionare o mi illudo?

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  11. Mia cara, innanzitutto bellissima l'intervista.
    Poi. Le fisse. Inutile dire che ci sono in mezzo. Inutile dire che in teoria sarei per "comanda in genitore" poi devo sopravvivere pure io.
    Io ho deciso che su una cosa NON transigo: la gentilezza nella richiesta.
    Se mi sbraita che la luce la voleva spegnere lei la risposta è: se me lo chiedi gentilmente.
    Se urla che vuole chiudere la portiera come sopra. Se me lo chiede gentilmente ed è una cosa che non mi costa nulla (tipo riaprire e chiudere la portiera) cedo e sono persino disposta a dire: Ahhhh volevi farlo tu! Va bene, dai fallo tu! Ecco, bravissima!!! (e se riesco a farlo senza smadonnare mi sento meglio di Tata Lucia e tiro un sospiro di sollievo). Se però la pasta è già rossa, e io sono già per miracolo riuscita a cucinare una cena con più portate (i miei figli non mangiano verdura e io e Gio stiamo avviandoci verso l'essere veg) allora non ho proprio voglia di cedere, più che altro perché mi vedo già con i figli trentenni a fargli scegliere la cena come al ristorante e poi a sbraitare che questa casa non è un albergo (orrore!). Quindi, da un pò di tempo a questa parte sto diventando inflessibile su alcune cose.
    1.Cena: si mangia quello che c'è. Non vuoi? Non mangi. E mangerai al prossimo pasto. (mica come dai nonni, eh!! l'asilo insegna!). Ovviamente gli vado incontro sulle portate, faccio scegliere loro il formato della pasta o altre scemate (vuoi formaggio o no? vuoi l'olio?). Però qui dobbiamo fare violenza sulle nostre assurde fisse da mamme italiche: I BAMBINI NON MUOIONO SE SALTANO UN PRANZO e mangiare tutto non è la cosa più importante del mondo. Sopravvivere senza coparli è più importante!
    2.(questo soprattutto per il grande): Vuoi qualcosa da me? Ad es. vuoi iniziare a giocare al DS, vuoi che ti dia le figurine, vuoi che ti dia la colla nuova, ecc. Allora fai qualcosa per me. Ti rimetti a posto le scarpe, riordini i giochi, mi aiuti a sparecchiare, ecc. Questo l'ho imparato dal fantastico libro "Mamme che amano troppo" di Osvaldo Poli che dice: la reciprocità in amore va insegnata. Se vuoi che i figli non ti prendano per schiava non fare la schiava. Banale ma geniale. Ti amo ma non mi diverto a farti da serva. Quindi cerchiamo di venirci incontro, ciccio. Con Valentina ci sto iniziando a provare, e devo dire che messo sul "mi aiuti a ..." funziona, tutto ciò che vuole è sentirsi utile e importante...

    Tutto ciò detto, l'altrui teoria serve fino ad un certo punto, poi bisogna sopravvivere day by day...apprezzando i piccoli segnali di miglioramento, come la mezz'ora di pace al parco.
    Un abbraccio e ancora tanti auguri!!!

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    1. Geniale, pure io visto che a colazione mangiano la pappa di cereali, se non mangiano qualcosa dico: o vai a dormire o ti puoi fare da solo una tazza di cereali. Poche volte se la fanno, ancora meno vanno a dormire, si fa il tira e molla sui bocconi e via.

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    2. Guarda sul menu cerco di stare zen e fregarmene se non vogliono mangiare quello che mangiamo noi, sono anche un po' stufa di inventare cene a misura di bambino: stasera avevo voglia di patate lesse con fagioli, cipolla e tonno, loro ovviamente no. Sai com'è finita? Che si soo mangiati una scatoletta di tonno a testa e qualche patata. Non ho mai patito se saltavano il pasto, che sono belli carnosi tutti e due, ma ho anche il marito che pressa e patisce il digiuno dei figli, ma giusta,ente non sono schiava e non voglio sentire la mia bocca proferire la mitica frase. Mio marito raccoglie i giochi brontolando, io nvece lo fermo e li obbligo a farlo: è vero, ci vuole più tempo e non sempre aiutano, ma deve passare il concetto fondamentale che chi gioca poi riordina.
      E concordo col do ut des anche fra genitori e figli. Ma anche le minacce funzionano bene ("porto tutti i giochi in cantina") e gran discorsi su cos'è rispondere bene e cos'è rispondere male. E se non dici "per piacere" non arriva niente.

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  12. E io aggiungerò ben poco ai commenti decisamente illuminati di Mammasterdam e SilviaGc.
    Dipende sì, dal momento e dalla relazione del momento. In quei momenti mi aiuta molto vederlo proprio bambino e allora sì, la luce la riaccendo e gli dico anche, sorridendo, che mannaggia volevi proprio e solo spengerla tu,vero? Eppoi sì, magari ci sono quei momenti che ho fretta o so che assecondarlo in quella "fissa"mi renderebbe più nervosa di quello che già sono in quell'attimo per n-motivi non causati direttamente dal pupo e no, la portiera mi dispiace non la riapro, ma cerco di non metterti in posizione di comando, solo gli parlo: mi dispiace, la portiera ormai l'ho chiusa, la aprirai e chiuderai tu dopo.Fine, stop, niente giri di parole, poche e chiare,senza ripensamento.
    Non je pijerà nessun trauma:-)

    Ah, chi comanda?
    Nessuno. Io non concepisco il rapporto genitori-figli sul potere. Anche perchè è già scontato chi vince.
    Cerco, con difficoltà eh, di vederla più sul senso di responsabilità. Io sono responsabile per me e per lui, per le scelte che cerco di fare per il benessere di tutti noi famiglia, nel rispetto dei miei limiti stessi.
    E cercando di dare anche a lui i limiti,i confini, quello che spesso chiamiamo regole, entro i quali spingersi e magari, perchè no, a volte lasciandogli l'ebbrezza di superarli e trasgredirle, navigando sempre a vista, pronta a riprenderlo per mano.Che fatica che si fa, eh.
    Pat

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  13. Io ho un bambino di tre anni che dire che ha le fisse è fargli un complimento,nel senso che per lui ad esempio premere il tasto del wc dopo che ha fatto pipì è una questione di vita o di morte,ma potrei descriverne mille ultimamente ha la fissa di dormire con i jeans perchè dice che i pigiamini o le tute sono da piccoli.....a me non piace mettermi in sfida con lui o fargli vedere chi comanda per cui vado di alternative ,discorsi,spiegazioni ma spesso butto il capriccio sul gioco e la risolvo così ad esempio stamani in un momento di distrazione mi sono permessa di spengere io la luce del bagno con conseguente disperazione di lui e ne sono uscita subito dicendogli che non ero stata io ma il suo mostro preferito che si divertiva a fargli i dispetti e lui è andato subito a cercarlo.
    Comunque credo che nell'età di mio figlio il fatto di voler fare loro sia proprio un modo di mostrare ciò che sanno fare e la loro autonomia,la sfida verso noi genitori o il volere attirare attenzione la vedo più quando fanno certi dispetti che nel caso delle fisse che può essere una situazione transitoria.

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    1. Anche il mio ha la fissa dello sciacquone! Ma da uqando ha pianto per mezz'ora perché suo padre l'aveva tirato al posto suo, ci guardiamo bene dal rifarlo!
      A volte capita anche a me di buttarla in gioco, ma più spesso non ci riesco e allora giù paranoie materne... Che poi figlio con le fisse e mamma con le paraoie è un'accoppiata...

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  14. Io adoro Patrizia!!!! "Sopravvivere senza coparli è più importante!" In una frase ha racchiuso perfettamente le soluzioni a tutti i problemi! ;)

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  15. Per quanto concerne le fisse, siamo in una fase buona, cioè il grande ne ha perse molte e il piccolo ancor non le ha (troppo). Però avevo adottato la tecnica della faccia di culo: gli dicevo: Ohhh scuuuussami amoreeee, la mamma si è sbagliata, ha spento lei la luce, ma la prossima volta mi ricordo di sicuroooo, anzi, ricordamelo tu, dai, però non piangiamo ora ok?
    Generalmente funzionava.

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  16. Innanzitutto: auguriiii!!!!
    Per i capricci da...."volevo farlo io" prova a precederlo ovvero ogni volta che siete insieme gli domandi "Spegni tu la luce?", "mi aiuti ad apparecchiare?" "chiudi tu la porta?".....e cosi via....e se una volta ti dimentichi e lui pianta una tragedia digli: "ok riaccendi la luce e poi spegnila" oppure segui il consiglio di Pellona. Comunque stai tranquilla che sono fasi....mio figlio ora è nella fase: "ma devo fare sempre tutto io????" quando gli chiedo le cose....capisci?????

    L'intervista ancora non l'ho letta....ora vado

    Moonlitgirl

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  17. Anche io per stare allegra mi metto qualcosa di rosso. Il massimo è se sono scarpe (ma ora ne ho un solo paio, ho resistito all'acquisto del secondo..). Auguri a te e al marito (ma un cenetta a due no?).
    Per il resto: io, se posso, mi piego. Anzi, di solito gioco d'anticipo: "mi aiuti a...?". Spero sempre che in qualche modo interiorizzino il gesto, per quando cresceranno e non avranno più voglia di far nulla (magari in automatico non si accorgono e fanno lo stesso). Tranne che per i pasti: si mangia quel che c'è, non cucino "a comanda" (anche perché cosa farei se ciascuno tira fuori una pretesa diversa? Impossibile). Ho sempre pensato che se anche saltano un pasto non muoiono. Infatti ci sono ancora tutti...
    Mi par chiaro che non mi sono letta prima gli altri commenti.. però ora recupero, e poi mi leggo anche l'intervista! Ciao

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