martedì 25 ottobre 2011

Anche noi giochiamo allo yoga

Ammetto che non ho mai praticato yoga, mi piacerebbe farlo ma per il momento non trovo il famoso "tempo per me stessa". Però il libro di Claudia "Giochiamo allo yoga" mi ha incuriosito fin da subito e finalmente, dopo una lunga attesa mi è arrivato (ah, non fate come me, su IBS il tempo di attesa è 3 settimane, rivolgetevi direttamente alla casa editrice, che ve lo manda senza spese di spedizione). Avevo qualche dubbio sul fatto che i due cialtroni mi avrebbero dato soddisfazione e invece...
- Cocco di mamma, vieni qui a vedere che bel libro ho preso?
- No non m'interessa.
- Vabbe' allora me lo leggo da sola... Che strana questa farfalla! E questo leone? Che ridere questi bambini che fanno i gattini!
- Mi fai vedere?
- Sì, vuoi provare anche tu a fare la farfalla?

venerdì 21 ottobre 2011

Il viaggio di Mammamsterdam all'Aquila

Barbara Summa, aka Mammamsterdam, è una delle prime blogger che ho seguito, nutro dell'affetto sincero per lei e per i suoi post che partono bene, fanno dei giri iperbolici e incasinatissimi ma poi atterrano su delle conclusioni originali, illuminanti, rivelatorie. E' (o sarà, quando verrà l'ora) la mia guru per quanto riguarda l'educazione sessuale ai figli, che come lo spiega lei il sesso ai figli e il perché delle donnine in vetrina o della pornografia, non lo fa nessuno in modo così arguto ma semplice. Ha mille altre qualità e scorrazza in quel di Amsterdam (e mi fa sentire un po' più vicina a quella disgraziata di mia sorella che lì si è trasferita), ma prima di tutto è aquilana. L'amore per la sua terra d'origine e il carattere abruzzese si respirano in tutti i suoi scritti, ma anche nelle occasioni in cui promuove una più profonda conoscenza del territorio e dei suoi abitanti, anche quando si tratta di condividere arrosticini e vinello.
Per questo fine settimana, se siete in zona (ché se non ci siete non vi vedo a programmarvi all'ultimo momento, specie se avete bambini), Barbara ha organizzato una bellissima iniziativa, della quale vedete il banner nella colonna destra del blog già da qualche tempo: si tratta del "Viaggio all'Aquila lungo la Statale 17", una due giorni che vi spiego direttamenete con le sue parole 

Andare all' Aquila con lo spirito delle Sfighe-tour non serve, ma andarci con qualcuno che ti spiega cosa stai vedendo, è un' altra cosa. E date le circostanze, a me sembra un gesto di partecipazione civile, e di affettuosa solidarietà con gli aquilani che non hanno un briciolo di progettualità, e capirete che dopo oltre due anni non ci si può impostare la vita e il quotidiano senza progetti o almeno una prospettiva.

In programma c'è un percorso a piedi e in macchina, con lei che spiega e racconta e voi che magnate e vi fate un'idea e un pieno di consapevolezza. Poi, domenica 23, arrivate all'Aquila e, dice Barbara "diamo una mano per alcune ore a strappare le erbacce dal centro o qualsiasi altro gesto utile e inutile che possiamo fare. Gli aquilani con cui ho parlato mi faranno sapere di cosa c' è bisogno".
Io purtroppo non potrò esserci, coi due fardelli figlioli malaticci al seguito, ma secondo me è un'esperienza che vale la pena provare.
Trovate le info sulla pagina Facebook e sul blog di Barbara. Aspetto con impazienza i racconti di chi ci sarà.


mercoledì 19 ottobre 2011

Com'è andato il colloquio

In ufficio stanno cambiando molte cose: la settimana scorsa ci hanno annunciato che toglieranno alcune di noi (una trentina) per fare posto a una società esterna che gestirà il nostro lavoro e noi andremo in altre sedi della società. E mentre serpeggiava il panico tra le colleghe, io stappavo champagne. Perché sono infinitamente stufa del lavoro che faccio, perché hanno ridotto i miei incarichi, perché devo prendere ordini da una regazzetta supponente, perché mi va di cambiare: dopo quasi 9 anni che lavoro lì, mi pare ora, no?
Bene, per oggi era programmato il mio colloquio conoscitivo con la tipa delle risorse umane. Ci sono andata conscia di giocarmi un bel po' di aspettative e di possibilità, ma con la consapevolezza che solo io ho in mano il mio futuro lavorativo. Per fortuna non ero sola, ma sostenuta e incitata dagli amici twitteri e facciabuchi (peccato non aver potuto twittare durante il colloquio...), che oltre a proporsi come segretarie e portaborse, ipotizzavano improbabili trasferimenti a Shangai. Dico subito che è andato benissimo, ben oltre le mie aspettative. Ho avuto la fortuna di trovarmi di fronte una ragazza che conocevo bene anni fa, con la quale condividiamo lo stesso padrino per le nostre figlie, e che mi ha permesso di raccontarle senza filtro tutta la mia storia lavorativa, in particolare il periodo successivo al congedo di maternità. Lei era stupita di trovarmi ancora lì, quando mi immaginava scalare le vette aziendali, e ha centrato in pieno i miei punti di forza: capacità di relazione, comunicatività, oganizzazione, flessibilità. Mi ha proposto varie aree aziendali, in primis la parte commerciale e il servizio clienti; ha accettato la mia richiesta di aumento dell'orario e di flessibilità oraria (anche lei ha figli e sa cosa vuol dire gestirne due la mattina e presentarsi impeccabili in ufficio - non che io sia mai stata impeccabile la mattina, già è tanto se riesco a lavami la faccia...). Non saprò quale sarà a mia destinazione finchè non saranno terminati tutti i colloqui, ma intanto sono felice e soddisfatta: vedo una luce in fondo al tunnel che stava prendendo i connotati del mobbing. 
Sono fiera di essere riuscita a parlare anche di cose che mi stanno tanto a cuore: questo blog (non le ho detto "ho il blog Chiaradinome" ma "gestisco un sito Internet"), che mi permette di conoscere persone stupende e di vedere nascere relazioni godibili e proficue tra loro; e il rientro delle mamme al lavoro come una risorsa per l'azienda (ho citato anche l'iniziativa Il CerVello di mamma e papà!), visto che la maternità toglierà un po' di sonno forse ma regala capacità e doti inimmaginabili.

P.S. questo è un instant post dopo dieci giorni di silenzio blogghesco... nel frattempo è successo di tutto e in pentola bolle la qualunque. Nei prossimi giorni news su psicomotricità, #2eurox10leggi, Mammasterdam all'Aquila, weekend con papà, e il mio nuovissimo Ipad (entrato di diritto nella lista delle droghe pesanti).

domenica 9 ottobre 2011

Cambia il tempo

E' finalmente arrivato il nostro tempo per...

... proporre: c'è un'iniziativa eccezionale, che ho appoggiato fin da subito e che ha bisogno del contributo di tutti. Si tratta della proposta di Ipazia che, sull'onda del polverone alzato da Della Valle che ha comprato una pagina di alcuni quotidiani italiani per dire "Politici, ora basta", ha pensato che tutte le istanze che ogni giorno discutiamo su Internet rischiano di restare lettera morta se non le portiamo "fuori" con la stessa virulenza del ciabattino fiorentino. Quindi, visto che da soli non abbiamo la possibilità di emergere e di far sentire anche la nostra voce, è necessario unirsi e con un piccolo contributo sperare di riuscire ad arrivare a chi le leggi è tenuto a farle: è nata quindi l'iniziativa #2eurox10leggi, che ha anche una "casa", che è uno spazio per la discussione e per la proposta, e, speriamo presto, una possibilità di riuscita.
... combattere: qualcuno crede di poterci imporre decisioni che coinvolgono il nostro futuro senza tenere conto del fatto che nessuno di noi è più disposto a subirle in silenzio. Qualcuno crede di avere a che fare ancora con un gregge che va contenuto, indirizzato, messo a tacere e spolpato. Qualcuno lo afferma anche in pubblico: “Questo è il gioco dei ruoli: io sono il sindaco e prendo le decisioni, voi cittadini le subite". Ma noi non stiamo tacendo, sono loro che non ci ascoltano o che non ci vogliono sentire. Presto però il boato sarà così forte che li travolgerà. Succede in provincia di Brescia, dove non vogliamo l'inceneritore di pollina, succede in provincia di Verona, dove non vogliamo la riapertura della discarica per il conferimento di rifiuti speciali, succede in provincia di Pavia, dove non vogliamo la discarica di amianto. E sicuramente succede in altre parti d'Italia, vero? (se vi va, potete segnalarmele).
... riflettere: sulla morte, sul genio, sulla perdita, sull'audacia, sulla relatività. Tutto questo per colpa di Steve Jobs, che non è diventato ricco grazie a me che non ho un solo prodotto Apple, ma che con la sua scomparsa ha ricordato a tutti che il futuro è di chi crede senza paura nei propri sogni. Ma lo dice meglio Patrizia. Anche se mi viene da pensare che in Italia Stefano Lavori avrebbe fatto un po' più di fatica...
... fermarsi: nel mio piccolo mondo cialtrone la novità è che non ci sono novità. Abbiamo portato il nano da un logopedista per farci dire come risolvere il problema della balbuzie e ci ha confermato, per modici 45 euro, che si tratta di una fase passeggera, ma forse ancora dovuta alla tensione che il bambino ha accumulato con la nascita della sorellina e che sfoga in vari modi, tra i quali incartarsi mentre parla. Soluzioni? Sport, tempo esclusivo per lui, letture e racconti. Sempre per modici 45 euro.
... divertirsi: i segnalibri di Chiaradinome e The Queen Father si sono sparsi in tutta Italia e Marco ha invitato i fortunati che li hanno ricevuti a fotografarli "in azione". Se cliccate qui ne vedete alcuni, ma aspettiamo anche tutti gli altri!
... conoscersi: ho passato un'ora al telefono col sopracitato Queen Father. Si può dire? E' ancora meglio di quando scrive e mi sembra di conoscerlo da sempre. Potere del web. In più, però ho fatto un'ora di addominali, perché mi sono spaccata dal ridere, e tutto con in sottofondo la risata argentina del suo bimbo. Quando pensi che a un certo punto della tua vita gli amici sono quelli che hai, e che conosci da anni, ecco che spuntano dal monitor persone che "dove minchia sono state finora?" e che "come sarebbe la mia vita se li avessi conosciuti prima?" (probabilmente uguale, magari un po' più lieve).
... festeggiare: è nata la figlia della mia migliore amica! Dopo anni di "ricerca" e la perdita di un bambino, è arrivata la luce dei suoi occhi ed è grande quanto un pannello solare, 4 chili per 53 centimetri. Comincia il giro in giostra!

domenica 2 ottobre 2011

Stress da parco giochi

Tre giorni consecutivi al parco giochi hanno minato le mie facoltà mentali e fisiche.
Premessa: non vado mai al parco giochi con i bambini da sola perchè 1. sono due e piccoli 2. perché la nana si fissa sulle altalene mentre suo fratello scorrazza in giro e non riesco a tenerli d'occhio entrambi 3. perché il nano è un attaccabrighe.
Un pomeriggio invece siamo stati invitati a una rentrée post-asilo dalle mamme degli ex-compagni di nido del nano. Bello, bello rivedersi, sapere come sono andate le vacanze, l'inserimento alla scuola materna... ma loro quasi tutte monomamme, io sempre con due, quindi ecco uno stralcio dei dialoghi di quel pomeriggio:

- Ciao Chiara come stai?
- Benone, grazie... NANO metti giù quel bastone!!
- Com'è andato l'inserimento?
- Per ora tutto b... NANA non ti stai facendo la pipì addosso, vero?!
- Anche noi bene, ciao
- (sob)
- Ciao Chiara, quanto tempo! Come sono diventati grandi i tuoi bimbi che belli!
- Gra... NANI non picchiatevi! Anche la tua è bella cresciuta!
- Sì, grazie, mangia e dorme (a 3 anni??). Al lavoro tutto bene?
- Una bella merd... BAMBINI chiudete quell'acqua siete fradici venite qua subito!!!!!!!!!
- Ci vediamo eh?!

Grandi conversazioni! Ho corso come una pazza e fatto la figura dell'Erinni con mio figlio che si aggirava per il parco con un bastone appuntito, sono riuscita a partecipare al gelato collettivo senza traumi, ma quando la piccola ha iniziato la tragedia greca perché non riusciva a fare la cacca (quando finirà 'sta storia?) ho deciso di tornare a casa. E farmi una birra per domare lo stress.
Andarci con mio marito è tutta un'altra cosa: un bambino a testa, ogni tanto eccezionalmente riuniti per pestarsi giocare insieme e tranquillo gelato al circolo anziani adiacente al parco con contorno di milioni di bestemmie da briscola che fanno da punteggiatura alle infinite, incomprensibili, discussioni post-partita. Non vedo l'ora di iscrivermi anch'io (non ho visto donne, ma cambieremo anche questo!).
Il clou è stato raggiunto sabato, quando, nel parchetto del paesino, la mocciosa mi chiede di fare la pipì e io, inconsapevole zoticona, la porto nell'angolo più sperduto senza vedere che al di là della rete, seduti sotto un gazebo, ci sono due stronzi gioviali anziani. Me ne accorgo quando, appena abbasso i pantaloni alla nana, vengo coperta di insulti perchè "non è possibile far fare la pipì ai bambini sul prato, chiamiamo i carabinieri, non mi interessa quanti anni ha la bambina, andate al bar!". Chiedo scusa e mi riavvio mesta alla panchina, la nana riprende a giocare diemnticando il motivo per cui si era interrotta, mio marito ridacchia mi è solidale.
Quando arriva questo benedetto autunno che ci impedirà di andare allo stramaledettissimo parco giochi?

P.S. Tento di trarre una lezione dalla scenetta con gli stronzi anziani: da domani scatta la raccolta firme per una petizione al Comune per avere dei bagni chimici nei parchetti della zona. Ce la faranno i nostri eroi?
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