martedì 29 maggio 2012

Per A.

Amica mia non ho parole. Mi sembra tutto così assurdo e crudele e ingiusto. 
Mi hanno detto che non c'eri più mentre il palazzo dondolava sotto i miei piedi. Non sono neanche riuscita a piangere, ancora. 
Chi ti conosceva non ha bisogno di parole per ricordarti, ma quelle che sentono di più sono "brava", "coraggiosa", "eccezionale", "riservata": era impossibile sapere quanto stavi male perché non ne parlavi mai, andavi sempre avanti, un caterpillar. 
Chi non ti conosceva non sa ancora di aver perso una persona preziosa. 

Non credevi nei santi e nel paradiso, ma io ti voglio immaginare da qualche parte lassù, finalmente libera di quel corpo che ti aveva imprigionata e punita. 
Davvero, non ho parole che non sembrino retoriche o inadatte per un dolore così grande. 
So che questa ti piace.

giovedì 24 maggio 2012

Scritti latitanti

Ora o mai più. Alla rinfusa, come vuole la cialtron-tradizione.
- I bimbi sono dai nonni. (Coro di OOOOOOOOHHHH) I miei genitori ci hanno fatto questo grande regalo, proprio nel momento in cui stavamo seriamente per strinare tutti e quattro: io stufa di correre, lui stanco di guidare e di arrabbiarsi, loro stufi di noi. E quindi abbiamo questa settimana di pace reciproca e torneremo ad amarci più di prima.
- Il lavoro è un delirio ma sempre più soddisfacente. Il capo brutto mi ha fatto piangere come una Fornero a caso: c'è quest'attività che devo fare tutti i venerdì, progettata 4 secoli fa e da 4 secoli sempre uguale a sé stessa e assurdamente complicata; ebbene, io eseguo gli ordini, ma la cosa è così complicata che chi mi deve fornire i dati butta numeri a catso nelle tabelle excel e io mi prendo le parolacce. E poi devo chiamare gli altri e dire loro che sono dei cazzari incompetenti. Come dire... un po' odiosa... Però il resto mi piace da sballo.
- Ho una nuova droga. Si chiama busuu.com (ce l'ho come applicazione dell'iPad): è un'enorme contenitore di corsi di lingua che uso per rispolverare il tedesco. La figata è che dietro c'è tutta una community di native speakers che ti corregge gli esercizi in tempo reale e io, che sono professoressa dentro, mi perdo le ore a correggere gli errori degli sventurati che imparano l'italiano e scrivono frasi tipo "Ciao! Sono Russia!", "Io ho occhi scuro, il capelli lisci e lunghi sono moro e magra", "Loro essate uomi e donni". Crudelia!
- Siamo pazzi per i libri. In paese c'è stata una specie di fiera del libro per bambini e ragazzi, ci ho portato CialtrOne e lui (se la genetica non è un'opinione) è impazzito per tutta quella scelta di letture. Abbiamo avuto anche la sgradevole impressione che la tipa che organizzava le sessioni di lettura aperte ai bimbini over 4 anni non fosse affatto adatta al ruolo: incapace di sorridere e di interagire con i bambini parlanti e domandanti (il mio: "Maestra, ma perché la signora è arrabbiata?", "Maestra, ho paura di quella strega!", "Ma se la principessa è malata deve andare dal dottore con l'ambulanza?"), non ha comunque sminuito il nano entusiasta che è riuscito a estorcermi mille dollari per qualche libro della Pimpa, dei Barbapapà e di quel fifone di Topotip.

Io invece, dopo essermi liberata di Barney Panofsky e di Mr. Gwyn, mi sono imbarcata sulle "Correzioni" di Franzen... Molto probabilmente scenderò dalla biscaggina e mi dedicherò a Thomas Jay
(sempre se riesco a schiodarmi da Vanity Fair, del quale ormai leggo solo i titoli in copertina)
(e sempre se il web la smette di produrre tanti post interessanti e avvincenti... Vi butto là qualche titolo random? Le pagelle di stile della Zitella, la recensione di Dirty Dancing, i compiti del papà, i figli maschi, e, tra tutto quello che è stato detto su Brindisi, Al posto vostro e Cosa aggiungere?.)
- Cialtrone e la voglia di imparare. Vuole sapere che lettera è, che numero è, mi disegni la R?, ma 7 è numero o lettera?, guarda cosa ho scritto! (Noi accompagniamo, rispondiamo ed esultiamo, ma non insistiamo: e lui gradisce)

- Oggi è stata pubblicata una nuova intervista su genitoricrescono. Si tratta di Cristina, l'autrice del blog "Sì, sono tutti miei!": è bella, intelligente, simpatica, scrive bene, si merita tutto il bene che ha costruito.

Ok?

lunedì 7 maggio 2012

Singing in the car #4

Un qualunque viaggio in macchina che superi la durata di mezz'ora.

Prima di salire.
"Bambini avete fatto pipì?"
"Sì" 
"No, non mi scappa" "Falla lo stesso" "Ma se ti dico che non mi scappa!"
"Avete i vostri giochini, i libretti, non litigate, è vero?"
"Ma nooooo mamma, promesso che non litighiamo".

Dopo cinque-minuti-cinque.
"Mamma, mi scappa la pipì!"
"Adesso te la tieni"
"Ma mi scappa!!!"
"Anche a me scappa la pipì!"
"@#[ùèì0òèzzzzzzzzo!".

Dopo 15 minuti.
"Mamma vorrei acqua"
"Mamma, vojo acqua!"
"Come si chiede?"
"Piacele, vollei, piacele"
"Mamma, cleche"
"Ma insomma, non hai capito che devi chiedere per piacere?!"
"Piacele, vollei, piacele"

Litigone pazzesco: "Mi dai la macchinina?" "No, è mia!" "No è mia!" "Dammela" "NOoOoOoO!", volano schiaffi, pianti, urla "Brutta!" "Mamma, mi ha detto blutta! Blutto!" E giù a piangere in due.

Rimedi (in ordine di apparizione):
1. Mediare
2. Provare a sedare
3. Urlare di smetterla
4. Far partire una gragnuola di manate alla cieca sui sedili posteriori (ottenendo solo una lussazione alla spalla e un ematoma alla mano)
5. Alzare il volume:


N.d.A. Nessun bambino è stato maltrattato per scrivere questo post: i miei figli adorano i Muse.

La rubrica è un'idea di Pentapata. O di Lucia. O dei giapponesi (pare).


venerdì 4 maggio 2012

Giocare con PicMonkey

Siamo stati qualche giorno in vacanza, nella casa di Heidi, ma questo non è interessante quanto il nuovo giochino che ho trovato: si tratta di un programma free (per ora) di elaborazione delle immagini digitali, PicMonkey. Io mi sono divertita a scarabocchiare un pochino le foto che ho scattato in quei giorni. E che mostrano una visione molto più edulcorata della vacanza: dico solo che la sera del ritorno a casa abbiamo messo a letto i nani alle 20 (di solito alle 21). Non li sopportavamo più (che brutti genitori!). Ovviamente hanno fatto un casino pazzesco in camera, ma poi sono crollati. Forse anche loro non ci sopportavano più!


E tanti sguardi al cielo

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