giovedì 30 giugno 2011

Piccoli cialtroni crescono

E' finito l'anno educativo all'asilo "vecchio", come lo chiami tu per distinguerlo dall'asilo nuovo che l'anno scorso non ti piaceva (e domani ci torni, però con tua sorella, chissà che effetto vi farà). 
Da ieri non metti più il pannolino notturno. Ti fa sentire molto grande questa novità e stai già progettando la tua vita da adulto: il lavoro - pulire le strade di notte, ma con mamma e papà; la vita domestica - "quando divento grande mi insegni a stirare, a fare il letto e a usare il trapano?" (certo che sì!). Per inciso, la prima notte è andata benissimo.
Abbiamo montato la cameretta nuova un mese fa, adori salire sul letto a castello, facendo finta di essere il lupo dei tre porcellini e dici che vai sul "camino". Oggi hai scoperto quello che sarà il tuo nascondiglio, il rifugio e l'angolo dei dispetti alla tua "piccolina". L'hai già riempito di lego, scarpe, macchinine: sarà una dura lotta, caro il mio esploratore grandone!


domenica 26 giugno 2011

Sempre insieme

Lo sanno anche i sassi ormai che la mia seconda gravidanza non è stata affatto programmata, ma mandata dal buon dio degli scherzetti: alla fine l'abbiamo presa bene e, col senno di poi, è stata una meravigliosa sorpresa e abbiamo l'onore di aver accolto una personcina davvero deliziosa. 
Lei e il fratellone sono inseparabili, nel gioco e nella lotta, in bagno e in camera, compagni di mille avventure, disastri e coccole.
 
 
 
 

lunedì 20 giugno 2011

La Puglia, Internet e la profondità di pensiero

Succede che mentre guardo un programma come Tutti in piedi su Current ne discuto anche con delle amiche su Facebook e su Twitter: ricevo e contraccambio spunti, approfondisco sensazioni e idee con persone che non ho mai visto, ma con le quali scopro una insospettabile affinità di pensiero. Fantastico, ma... loro hanno domande argute, spiegazioni articolate, io balbetto qualche opinione che (mi) suona banale. E questo è solo l'allenamento. Guardo Daniele Silvestri cantare "Io non mi sento italiano" di Gaber e mi dico "Fico!", poi invece leggo che come minimo viene accusato di vilipendio, che non si doveva permettere di toccare un mostro sacro, ecc ecc. 1-0 palla al centro. Rivedo il Caimano di Moretti e ricordo che al cinema mi era piaciuto una cifra: poi mi inserisco in una discussione intavolata su FB e ne viene fuori che è una cagata pazzesca, insulsa e inutile. Rifletto sul fatto che è vero: non c'era niente di nuovo in quel film - la Buy divorziata, Orlando stressato e la Trinca ingenua - quello che mi era rimasto dalla prima visione erano solo poche scene originali (la valigia piena di soldi, la barca trasportata di notte, il monologo finale) e la musica. 2-0.
Questi sono casi particolari di una sensazione che mi avvolge da molto tempo: la mia incapacità di elaborare un pensiero o un'opinione in modo sufficientemente approfondito da sentirli miei, inattaccabili, inestinguibili. Questo vale per moltissimi argomenti... (come "non ti buttare giù!"? Ve li elenco?) L'epidurale, l'immigrazione, l'educazione dei figli, il fumo, Vendola, Baricco, Facebook, lo yoga, il cinema italiano... questi mi vengono in mente. Non mi ricordo praticamente niente di quello che ho studiato al liceo e buona parte di quello che ho fatto all'Università. Leggo montagne di libri e poi, a distanza di tempo, non mi ricordo di cosa parlano.
Dovrei ricominciare a leggere, studiare, sottolineare, appuntare, riscrivere, copiare e poi pensarci e ripartire di nuovo. Non mi basta respirare l'aria del cambiamento nel nostro Paese, voglio darle una forma e un colore, un nome: saperla descrivere, poter dire con cognizione di causa "io ho partecipato". Non ne posso più di decidere una strategia educativa imprescindibile e poi accorgermi che dopo 3 giorni l'ho abbandonata. Leggo, soprattutto in rete, di donne solide, consapevoli, impegnate; e quelle che oggi sono fragili lo sanno raccontare in modo accattivante, empatico, poetico. Mi scopro a voler imitare questo e quel comportamento, perchè la  sua narrazione mi ha rapita, ma non trovo un binario mio, fatto, appunto, di pensieri e opinioni inattaccabili.
C'è da dire che sono malleabile, imparo in fretta, mi convinci con poco: e quindi se leggo che Marlene ha tagliato con soddisfazione, seppur a malincuore, i riccioli alla Rana, decido che è ora di portare CialTwo dalla parrucchiera. E se d'impulso compro un sacco di friselle pugliesi, e mi insegnano come prepararle, succede che cucino un pranzo da sballo e che mio marito vuole friselle tutti i giorni fino a settembre. E se è vero che votare è un dovere e far passare i referendum un atto di civiltà, capita che ne parlo con tutti e mando 41  SMS per coinvolgere anche chi non sento da anni. E vinciamo.
E sono una sentimentale: ricordo che il Caimano mi era piaciuto tanto perchè era il primo film che ho visto al cinema col mio futuro marito. Che Daniele Silvestri può cantare anche "44 gatti" e a me piace comunque. Che tutte le mie amiche sono sempre state un gradino sopra di me, per intelligenza, memoria, letture, bellezza, ma hanno comunque scelto di essermi amiche. E quelle virtuali sono piene di pensieri carini per me e mi arricchiscono a ogni lettura.
Insomma, sono intelligente, ma non mi applico.

lunedì 13 giugno 2011

La vita dei bambini è legata a una cintura

Sono in trepidante attesa dei risultati dei 4 referendum, che noi siamo andati a votare ieri: ci siamo portati il  nano in cabina elettorale per fargli assaporare il dolce gusto della democrazia, anche se lui sperava che andassimo in piscina ("Andiamo a nuotare?" "No nano, andiamo a Votare!")... Mancano 20 minuti ai primi risultati, incrocio le dita...
Nel frattempo, per non rendere vano questo tempo (e non mangiarmi tutte le unghie) vi segnalo un'importantissima iniziativa di quattro big-best-vip della rete, ovvero genitoriscrescono, Mammafelice, Farmacia Serra e Veremamme. Riguarda la sicurezza dei bambini in auto: quante volte vediamo bambini seduti in braccio a qualcuno, liberi di fare le capriole tra i sedili, o seduti ma non correttamente allacciati o sull'apposito seggiolino? Io personalmente ne vedo molti. E mi arrabbio furiosamente: è vero che ognuno è libero di educare i propri figli come crede, ma non è legittimo mettere in pericolo la loro vita. A tutte le obiezioni opposte per non adottare un comportamento che dovrebbe essere di routine (vado piano, dobbiamo fare pochi metri, piange se lo lego, sta in braccio alla nonna, e ccazzate simili) rispondo con un video secondo me efficacissimo: cliccate qui se avete stomaco e se vi sentite di fare una cosa intelligente quando non allacciate la cintura ai vostri figli.
Chi mi conosce sa quanto posso essere paranoica quando si tratta della sicurezza in auto dei miei bambini, sa quanto a lungo riesco a discutere per ottenere di fare viaggi sicuri, ma, mi dico, vi sembra giusto? Devo giustificare un comportamento quando è corretto e quando può salvare la vita ai miei figli?
Oggi stamperò i post dei miei "colleghi" blogger e li consegnerò ai genitori del nido e chiederò al responsabile di affiggere un manifesto della campagna "Se lo ami legalo".
Adesso escono i dati del referendum, vado a brindare?

domenica 5 giugno 2011

Una settimana senza figlio. E senza blog.

La casa ha un aspetto ordinato, non da rivista, ma neanche da mercatino delle pulci.
Abbiamo festeggiato (un po' increduli) la vittoria alle amministrative; gioito per la sentenza della Cassazione che ci permetterà di votare anche per il referendum sul nucleare.
Abbiamo telefonato e telefonato ore e ore: tre, cinque, dieci volte al giorno, per sentirci dire qualche "ciao" e poi sentirlo scappare verso cose più importanti che parlare con noi.
Ho perso tempo su Internet... ma anche trovato informazioni, conosciuto persone, scambiato affinità elettive con "personaggi" eccezionali. E tra le foto di Parigi e i racconti di Nina ho trovato un supereroe, ma che dico?, un mantra per i momenti no: Mister Mappina!
In ufficio il mio supercapomegadirettore ha mandato una mail a tre boss dell'"azienda", mettendomi tra i destinatari, e indicandomi come riferimento per un'attività piuttosto spinosa appena partita - vabbè, senza informarmi prima - ma ne sono abbastanza orgogliona.
E' arrivata la nuova cameretta dei bimbi! A parte un dettaglio andato storto (misura del letto sbagliata...), è veramente carina e spaziosa - ma puzza tantissimo di mobilificio.
Ho organizzato con le altre mamme del nido la festa di mercoledì: metteremo in scena "I tre porcellini", tre mamme (maiale, direi) faranno i tre fratellini e abbiamo incastrato un papà dalla timidezza estrema per fare il lupo; la scenografia ha richiesto un lavoro lunghissimo, ma le dedicherò un post a parte.
Ho ricevuto un bellissimo libro in regalo dalla mia amica virtuale MelaZenzero (una delle mille identità di una donna eccezionale), anzi andate a farvi un giro da lei, se non la conoscete sarà una bella scoperta!
La nana si è espressa in tutto il suo splendore: parla (molto), balla (adora "Il diluvio" dei Subsonica, buongustaia!), salta, saluta, telefona, piange, dorme, stramagna. Ma. Soprattutto. Fa. Pipì. Nel. Vasino. (tiè, mamme invidiosette che avete le bambine brave solo voi - scusate, non voi, mamme normali)
Abbiamo fatto i conti. E non tornano. L'oste è scappato con la cassa. Secondo il Comune, se volessi portare i bimbi al nido a luglio e agosto dovrei spendere 1800 (milleottocento) euro: nonni santi subito!
Buona settimana a tutti! Qui a casa Ciltrons abbiamo in programma: un visita alla scuola d'infanzia, un cambio turno, la festa del nido, la serata con la psicologa, un viaggio (breve) di lavoro. Tra l'altro.
P.S. la lumachina è scappata, ingrata (o forse si è avviata verso il seggio elettorale: ha ancora una settimana per arrivare e votare 4 SI).
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