mercoledì 29 febbraio 2012

#freeRossellaUrru


Cara Rossella, non ho molto da scriverti che non abbiano già fatto meglio di me mille altre persone.
Solo una cosa: anche se abbiamo dovuto aspettare Sanremo e una comica (strepitosa) per sapere di te, anche se sembra che le donne che interessano la cosiddetta opinione pubblica siano altre, anche se per mesi non abbiamo avuto più tue notizie, e non si capisce se era strategia o altro, vorrei che tu sapessi che non sei mai stata sola e che qui c'era una nazione intera ad aspettarti.
Guarda qui, che casino hanno fatto:

A presto, libera.

lunedì 27 febbraio 2012

Singing in the car

Oggi, complice la tangenziale bloccata per un incidente, cantavo questa


Canzone, gruppi e film che sono tutti nelle classifiche dei primi 5 miei preferiti nelle rispettive categorie.

La rubrica è un'idea di Pentapata. O di Lucia. O dei giapponesi (pare).

giovedì 23 febbraio 2012

Nuovo post su genitoricrescono!

Oggi viene pubblicata la mia nuova intervista per la rubrica "Genitoribloggano" su genitoricrescono. Stavolta tocca al Blog delle Matrigne: vi invito a leggerla e a commentarla, se vi va. Io ne sono molto fiera e ho ricevuto dei bei complimenti, tombola!

giovedì 16 febbraio 2012

3 giorni in ospedale: il post inevitabile

Come dice la mia amica Silvia "Il post di cronache da pediatria non ce lo leva nessuno, eh?" (ormai sei la mia ghotwriter ufficiale, tutti gli incipit sono tuoi!). E quindi cuccatevi le cronache della mamma che si è ritrovata decine di capelli bianchi in più grazie alle convulsioni febbrili della figlia duenne.

Io non sono una mamma ansiosa o iperprotettiva, se i bambini stanno male penso "Li curiamo come dobbiamo e guariranno", se so cosa devo fare lo faccio e basta: stavolta non ne avevo la più pallida idea. Sapevo dell'esistenza di questo bizzarro fenomeno, ma lo attribuivo a bambini più piccoli, predisposti e con altre patologie. Invece lunedì pomeriggio... avevo appena provato la febbre alla piccola, aveva 39,3°, le avevo messo la supposta di tachipirina da poco e avevo mandato il papà a prendere CialtrOne a scuola.  Dopo qualche minuto ha cominciato a emettere dei suoni gutturali, è diventata rigida, con lo sguardo perso nel vuoto, le labbra blu e ha cominciato a sbavare. Ho avuto il tempo di portarla in bagno pensando che dovesse vomitare, le ho dato qualche pacca sulla schiena temendo che le fosse andato qualcosa di traverso e poi ho capito che era una convulsione e che non potevo fare altro che aspettare che passasse. E' durato 15 secondi? (Non lo so, facciamo 10 capelli bianchi al secondo?) Poi le si ammoscia e si appisola. Dopo qualche minuto arriva mio marito, gli spiego cosa succede, chiama la pediatra che ci manda subito in pronto soccorso. Ci fanno passare davanti a tutti sia al PS che in pediatria, dove il medico mi conferma che si è trattato effettivamente di una convulsione e che la ricovera per almeno 48 ore. Coooooosa?!?!

La scelta della stanza
Infermiera: "Dottore, la mettiamo col trauma cranico o con l'infezione urinaria?"
Medico: "Mah, è lo stesso"
Io: "Ehm, io preferirei il trauma cranico"
Infermiera e medico: occhiataccia
Io: "No, sa, magari il trauma cranico non è contagioso..."
Infermiera: occhiataccia
Medico: "Ok per il trauma cranico"
Io: "Grazie dottore, non ho niente contro le infezioni urinarie, ma preferisco i traumi cranici :-)"
Medico: occhiataccia.

Problemi di logistica
Come faccio a dirlo in ufficio, sono appena arrivata, già mi faccio riconoscere...
Come facciamo con Cucciolone (che nel frattempo aveva messo a ferro e fuoco la sala d'aspetto della pediatria) che deve andare a scuola e tu al lavoro, nooo proprio questa settimana che sei a Culonia, tu esci di casa alle 6... Arriva in soccorso Santacognata che si fa carico di ben 3 risvegli malmostosi del nano e lo porta a scuola dopo una dose di cartoni animati (vietatissimi in regime ordinario!)

Compagni di stanza
Il bambino col cranio traumatizzato stava benissimo, anzi forse il cranio si è danneggiato con le 6 ore di Nintendo che si è sparato in un pomeriggio. Poi lo sfrattano a mezzanotte per fare posto a un bambino che aveva bisogno dell'ossigeno: ragazzi che spavento! E' arrivato questo bambino che respirava in un modo che mi ha fatto scoppiare a piangere come non ho mai fatto per i miei, gli avrei dato un polmone se avessi potuto... Per fortuna il giorno dopo stava meglio, ma abbiamo fatto una nottata da incubo, sua madre e io, con lui che ogni tanto rantolava paurosamente sotto lo sguardo preoccupato dei medici. Il terzo giorno lo hanno liberato da tutti i fili e si è fatto le gare di corsa in stanza con la mia picciona che era il ritratto della salute.


La mamma del bambino speciale
Ho scoperto che le mamme dei bambini speciali possono essere delle stronze imperiali proprio come tutte le altre, chissà che mi credevo... Certo che anche sua suocera ci metteva del suo...

La suocera
"Puccipucci mangia tutto sennò la mamma mi sgrida e io piango"
"Puccipucci certo che quando non c'è la mamma sei molto più bravo, eh!"

Co-sleeping
Cedo la poltrona letto alla mamma stronza (che infatti non la usa) e dormo nel letto con la nana.
"Mamma, pottati (spostati)!"
"Mamma vieni qui che ti faccio carezza!"
"Mamma spostati" "Amorino, spostati tu, hai tutto il letto dalla tua parte, sono sul bord... Azz amore mi butti giù!"
"Spostatiiiiiiii!!!"
Fanc* anche il co-sleeping va'!

La mamma del capo
C'è questo bambino ghanese di 5 anni, alto come uno di 12, enorme, che ti arriva alle spalle e ti chiede "Come ti chiami?" 10 volte fino a quando non riesce a ripetere bene il tuo nome e quando gli chiedi il suo ti risponde con un cognome lunghissimo e sua mamma ridendo del tuo sguardo perplesso ti corre in aiuto. Se ti vede al telefono ti chiede con chi parli, a pranzo "Cosa mangi???". E' stato nominato capo-reparto dalle infermiere perché lo conoscono tutti e lui si fa amare da tutti. Gioca tanto con la mia bambina, che a un certo punto gli porge una bambola... Arriva di corsa la mamma "Noooo, è un maschietto, non può giocare con le bambole!", e io "ma no signora, anche il mio gioca con le bambole, che problema c'è?" "Dici?" "Ma sì, dai!" E lei, a fiume: "No perché sai io ho tre figli maschi, giocano tutti con la macchinine... Anzi, adesso che ci penso, ne ho quattro di figli, anche mio marito, è uguale ai bambini, lui non sa niente, non trova mai niente, non sa neanche dove sono le sue mutande!".

La bambina slot machine
Medico: "Dov'è la nostra slot machine?" e i genitori giù a ridere per non tagliarsi le vene. La treenne bellissima gioca a fare le pappe e per sbaglio si ingoia una moneta da 5 centesimi*. Per fortuna piange subito, non si è fermata in gola, è andata nello stomaco*. Gliela tolgono con una gastroscopia in anestesia generale*. Pare che in famiglia da qual giorno entreranno solo soldi da 5 euro in su.
*ogni asterisco è un Porcaputtana che esclamavo durante il racconto della mamma.


Assurdità
Accendere tutte le luci della stanza a mezzanotte per far fare l'aerosol ai bambini mentre dormono (ovviamente si sveglieranno alla fine dell'operazione e si riaddormenetranno dopo due ore).
Rifarlo alle 6.
Svegliarti all'una per mettere il collirio alla piccola.
Aspettare due ore e mezza la lettera di dimissione.

La mancata dimissione
Aspetto il giro visite del mercoledì con la giacca addosso e la valigia pronta sul letto, la bimba è senza febbre, ha fatto già l'EEG...
"Signora, non la dimettiamo di certo oggi!"
"Ma cazzo dottore!! Perché, di grazia?"
"Perché vogliamo che stia almeno un giorno senza febbre"
"Ma porca di quella grandissima troia! Ah, ok (lacrima)"
"Porti pazienza, signora" ("porta pazienza" è l'espressione più usata nel veronese e significa "ti sto inc*lando, non lamentarti")

La dimissione
Accolta con trombette e coriandoli.
Poi a casa aveva 38°...

SocialGRAZIE
A tutti quelli che mi hanno sostenuta attraverso i vari tweet e post su FB. Non ce l'avrei mai fatta senza le belle parole, i messaggi e le risate che mi avete fatto fare.


lunedì 13 febbraio 2012

Biscotti alla rinfusa

featuring Francesca di Officina MuMtrioska che li ha fatti con dosi a catso ma le sono venuti buoni lo stesso...
Noi li abbiamo fatti venerdì, per combattere la noia dei freddi pomeriggi invernali e per fare qualcosa di divertente coi bimbi: alla fine di tutto io ero distrutta, loro idrofobici, ma i biscotti buonissimi (e se li è spazzolati quasi tutti papà, che di solito schifa i miei dolci).


Ieri ha nevicato benissimo, noi abbiamo giocato in giardino e la sera la nana aveva 38°... Oggi siamo a casa ad aspettare che passi con la tachipirina, spero non con metodi più forti. Oggi è il primo giorno che non vado nel nuovo ufficio, ma non direi che sono proprio triste.

AHHHHHHHH zotici! Ricordatevi che domani è il primo Zebuk Day, chissenefrega di San Valentino!

martedì 7 febbraio 2012

Parecchio stanca

Un weekend da sballo con gente fichissima a casa mia.
Una cena, detta "la maialata" o "dell'Italia unita sotto il segno del porco": risotto con pastìn, salama da sugo, cotechino, ciccioli, sattizzu. I bambini esaltati dalla presenza della loro amichetta preferita (e devo ricordarmi ogni volta di non avvisarli della sua venuta, altrimenti stanno tutto il giorno a piangere alla finestra "Ma quando arriva la Pichipichi?") e che vogliono essere messi a letto dalla di lei mamma, sennò sono altri pianti.
Una domenica improvvisata detta "dell'Europa unita", con amici che non vedo mai e che si accontentano degli avanzi della sera prima e di un po' di nutella. Tutto il giorno a chiacchierare di Grecia, ospedali, lavoro, affetti, musica, spread, famiglia e a qualcuno saranno fischiate le orecchie per ore. I bambini incantati da disegni, un telefonino che si trasforma in videogioco e una fatina che ti tiene sempre in braccio.
Il lavoro nuovo, esaltante, con le ore che passano senza pesare, anche se sono ancora senza computer e senza penne.
L'amore, le belle notizie, una spruzzata di neve.

E però sono stanca morta e anche stasera andrò a letto alle dieci, e domani mi sveglierò ancora più sfinita e maledicendo la sveglia. Capita solo a me?

mercoledì 1 febbraio 2012

Il primo giorno

Scrivo tutte le prime impressioni, con l'obiettivo di rileggerle quando sarò una veterana del nuovo ufficio e verificare se, come al solito, prendo delle cantonate colossali e la tipa che mi sembra così gentile e disponibile è in realtà una gattamorta, mentre quella che mi sembra un filo isterica è almeno bipolare.
L'aspetto più importante che mi preme sottolineare è la scrivania vicina alla finestra, vista capannoni ("ma quando c'è bel tempo si vedono le montagne!"), e non in mezzo all'ufficio. I colleghi sono tutti più agés di me, ne sanno a pacchi ma peccano molto in innovazione tecnologica... STAMPANO TUTTE LE EMAIL! I figuri che si aggirano all'ottavo piano sono tutti negli stereotipi di Camera café: l'anzianotto con 5 faldoni di documenti sottobraccio, la figona in tacco 12, gli ingrigiti da scartoffie, il giovane con pullover verde a rombi arancioni (giuro), il capo silente, la capa espertissima. Io sarò la mammina rimbambita, ma forse no, visto che oggi ho subìto l'interrogatorio su età/caratteri/nanna/pannolini dei mocciosi e non mi sembra che siano interessati ad altro (sospiro di sollievo). Consigli sul traffico, sulle macchinette del caffè, allusioni alla tipa che se ne va senza che nessuno la rimpianga. E poi centinaia di migliaia di informazioni sul lavoro che eredito da lei. Al momento mi sembra tutto difficilissimo, soprattutto a livello organizzativo e informatico mi sembra di fare 50 passi indietro rispetto a prima, quando non si vedevano praticamente fogli di carta ma passava tutto a video: qui ci sono scrivanie traboccanti di cartelline colorate e pratiche che spuntano ovunque (poveri clienti!).
Ah la cosa più importante! Mi sono messa un vestino nero e rosso portafortuna, ma ho visto sia giaccaecravatta che jeans, quindi dal lalto look sto scialla. 
Domani ho la vera prova tragitto, visto che oggi i bimbi li ha portati il papà che poteva: ci aggiungiamo il carico da 10, la neve, che blocca gli incapaci e stordisce i sani.
Prima impressione? Non ce la farò mai, non ce la farò mai, non ce la farò mai, non ce la farò mai, non ce la farò mai. Seconda impressione: beh, se ce l'ha fatta lui/lei...
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