lunedì 14 aprile 2014

Scrivere

Vorrei ritrovare la facilità e l'immediatezza che avevo nei primi tempi del blog, quando ogni avvenimento, anche il più insulso, poteva diventare argomento per un post. 
Quand'è stata l'ultima volta che ho pensato "questo lo scrivo sul blog"? Ieri, e il giorno prima, e quello prima ancora, e ancora. Eppure tutto si trasforma in una foto su instagram, uno status su fb, un messaggio su whatsapp. E svanisce. E passa l'ispirazione e con lei la voglia di scrivere. E poi diciamocelo, c'è gente che scrive un sacco meglio. Però c'è questo fatto della memoria familiare e personale: chiedetemi quando ho smesso di allattare, quali parole dicevano i miei figli, quando ho pensato che la vita 2.0 fosse un casino più eccitante della 1.0, ecco, io so rispondere perché l'ho scritto sul blog. Chiedetemi cosa abbiamo visto al cinema quest'anno, quando ho smesso di appassionarmi al lavoro, che cosa abbiamo fatto in vacanza... Diamo colpa all'età, ma davvero boh e boh e boh.
Quando stavo scrivendo la tesi, lavoravo e vivevo coi miei; a un certo punto ho deciso di tornare a vivere a Verona per finire quella dannata e schifa tesi e da questa decisione si è scatenata un reazione a catena: nuova casa, nuovi amici, la fine dell'università, un lavoro vero, concerti, l'amore e tutti il resto. Ma vigliacco che mi ricordi come è maturata in me questa scelta: è stato un colpo di testa? O ci ho pensato a lungo? Ho deciso da sola o ho chiesto consiglio?
Non so perché ci ho ragionato proprio oggi, sono a little bit confused.
Scrivo titoli di post che non pubblico, la pagina non è tutta bianca. Quello su come abbiamo sconfitto Peppa Pig chissene; idem quello su ferri e uncinetto. Salverei solo quello sul mio primo giorno di scuola, ma magari lo pubblicherò quando sarà il Suo primo giorno di scuola. O forse faccio un conto unico e tiro fuori tutto. Boh.
Confusion
(saranno i 40...)
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