mercoledì 4 maggio 2011

Salvare la vita a un bambino: peggio del non fare è il non sapere

Devo raccontarvi che per una volta mi sono sentita molto fiera di me stessa: ieri sera ho partecipato a questa "LEZIONE INTERATTIVA MANOVRE DI DISOSTRUZIONE DELLE VIE AEREE IN ETA' PEDIATRICA". Il titolo altisonante significa una sola cosa: come evitare che un bambino (o un lattante) si soffochi (muoia) con un corpo estraneo. Premetto che quando ho annunciato che lo avrei fatto, il commento più gettonato è stato "ma così te la tiri (la sfiga)!"; mio marito invece, che è letteralmente terrorizzato all'idea del soffocamento, è diventato bianco come un cencio solo a sentire parola disostruzione, poi però ha voluto che gli insegnassi le manovre. Io non ho avuto dubbi sul fatto che sapere come comportarsi su un argomento così importante sia fondamentale, obbligatorio ed eviterebbe i 50 bambini morti ogni anno solo in Italia. 
La lezione, organizzata e tenuta dai volontari della Croce Rossa, è cominciata con una lettera straziante di una mamma che ha visto morire suo figlio di 2 anni per un chicco d'uva... Riuscite a immaginare un dolore più grande e un senso di colpa che schiaccierebbe chiunque poi scoprisse che con semplici mosse avrebbe potuto salvare suo filgio? Dopo esserci asciugati le lacrime, abbiamo letto di casi sparsi ovunque nel mondo (è una sfiga che colpisce tutti) ma anche di storie a lieto fine con protagonisti e salvatori proprio dei bambini (qui un esempio), per capire che le manovre sono veramente semplici, ma vanno imparate.
Non ve le spiegherò io in questo post, ovviamente, vi suggerisco solo di dimenticare quello che siete abituati a pensare si debba fare in caso di soffocamento: quindi niente "guarda l'uccellino", no pacche sulla schiena date a caso, non prendere i bambini per i piedi, non tentare di estrarre l'oggetto con le dita. Soprattutto andate a vedere questo video, informatevi qui e qui sui prossimi incontri (non solo a Verona), partecipate e pretendete che lo facciano anche le insegnanti dei vostri figli (c'erano tutte le educatrici del nido dove vanno i miei!) e chi si occupa di loro. Questo non è un suggerimento ma una minaccia. FATELO.

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